martedì 25 agosto 2015

Ritorno anche io con qualche comunicazione di servizio.

Mi sono accorta che non scrivo sul blog da un bel po' di tempo. Sarà l'estate, sarà che sono stata un po' in giro o che il caldo ha prosciugato delle mie idee. Sarà che avevo in mente di modificare un po' il blog, ma non so ancora bene come. In ogni caso ha iniziato a piovere e a far più freddo nella mia città quindi sono fiduciosa del fatto che magari qualche idea mi ritornerà e che magari modificherò addirittura qualcosa.

Quindi questo non è un vero post, serve solo a dire che sono ancora viva e che presto tornerò.

Con affetto,
Baffo di Donna.

lunedì 20 luglio 2015

La matematica della cultura, ovvero la cultura non è a buon mercato.


Oggi farò un post di lamentela. Perché sono arrabbiata.

Ho finito i miei esami universitari e ieri mi sono diretta in libreria per cercare qualche libro da leggere per l'estate.

Mi son detta, dai Baffo, finalmente libera dai tuoi impegni puoi interessarti anche ad altro.

Le cose che mi interessano ultimamente sono: storia dell'arte e antropologia.

Andrò a vedere la biennale di Venezia, perciò ho pensato che avrei potuto comprare il catalogo ufficiale di quest'anno. 100 euro.

Allora ho deciso che avrei comprato un libro su tutta la storia dell'arte, insomma, ho un mese di tempo e pensavo di recuperare una serie di cose perse durante gli anni liceali. Avevo optato per La storia dell'arte di Gombrich. Esiste in due edizioni, la prima, è questa http://www.amazon.it/La-storia-dellarte-Ernst-Gombrich/dp/0714898910 e costa 19 euro, ma per leggerla serve la lente di ingrandimento e la seconda che è bellissima, con un sacco di immagini costa intorno 40 euro in libreria. Ho lasciato perdere.

Poi vedo un volume bellissimo per i 125 anni del National Geographic, in assoluto il mensile che amo di più. Che mondo sarebbe senza National Geographic? Anche questo costa 40 euro.


Viro verso alcuni libri di antropologia. Ce ne sono di tutti i tipi, ma io non conosco nessun autore di antropologia quindi viro cerco tra le case editrici di cui mi fido di più. In primis Adelphi, ma ogni suo libro costa per lo meno 25 euro, perché non sono romanzi, ma saggi.

Lascio perdere anche l'antropologia e guardo gli ultimi romanzi che sono usciti, e siccome sono appena usciti hanno tutti delle bellissime edizioni con copertina rigida e quant'altro. E costano tutti intorno ai 20 euro.

Esco dalla libreria a mani vuote.

Ora, io non vorrei generalizzare e so che ci sono moltissimi libri che costano 10 euro e meno. Però mi chiedo è davvero possibile che se uno deve leggere un libro che gli interessa deve spendere un minimo di 20 euro. Che poi un romanzo in dieci giorni massimo lo si finisce, quindi facendo un rapido calcolo se in un mese si leggono tre romanzi, si spendono per lo meno 60 euro. Se poi è estate e un libro si legge in meno di 10 giorni, si può arrivare anche a 100 euro al mese. Cavolo sono tanti.

Certo, potrei alternare libri costosi a libri meno costosi, però se ho voglia di leggere le ultime uscite perché devo farlo? Voglio leggere quel libro e non voglio sborsare 20 euro.
Poi ci credo che passano tutti al Kindle, Kobo eccetera.

L'ho comprato anche io. E anche letto dei libri sul Kindle. Però mi manca sfogliare le pagine. Mi manca il gesto del riporre il mio libro sullo scaffale della libreria. Mi mancano l'odore delle pagine. Però ammetto di ricorrerci spesso, sopratutto per i classici. Ho letto I Miserabili pagando 1 euro. Un sogno.

E poi si dice che i giovani non leggono, non vanno ai musei e non si interessano della cultura.

Facciamo un esempio, in un vecchio post (qui) avevo parlato di una mostra su Rousseau che ho visto a Venezia.

Entrare costa 11 euro (biglietto ridotto per studenti, una riduzione di 2 euro rispetto al biglietto ordinario, grazie tante)

Poi se per caso hai voglia di guardare i quadri con anche la spiegazione, cosa che tendenzialmente rende più interessante una mostra, devi sborsare altri 7 euro per l'audio guida.

E già fanno 18 euro.

Poi si suppone anche che, a meno che tu non sia veneziano, ci sarai anche dovuto arrivare a Venezia e probabilmente ci dovrai anche dormire e si suppone anche che non sarai arrivato a Venezia volando e non vorrai dormire in una gondola abbandonata. E qui il prezzo sale a cifre esorbitanti. Se poi decidi anche di nutrirti, non ne parliamo.

Ma facciamola più semplice.
Mettiamo che tu voglia andare a Milano a vedere la Fondazione Prada, di cui vi ho già parlato.

Ora vi dico cosa ho speso io per andarla a vedere.

10 euro di biglietto per Milano andata e ritorno. Fattibile.
3 euro di metropolitana per andare fino alla fondazione Prada. Fattibile.
8 euro di ingresso alla fondazione Prada. Fattibile.
Avevo sete, 1 euro di bottiglietta di acqua. Fattibile.
Dovevo anche mangiare, ero a Milano. 18 euro di cena. Massì dai non è nemmeno tanto.

In totale per un POMERIGGIO a un museo ho speso 39 euro.
E ho tentato di risparmiare.

Se come me siete studenti universitari, immagino che il vostro budget mensile si aggiri intorno ai 250 - 350 euro. Se non è così beati voi.

Il mio è 300 euro. 

Per un pomeriggio al museo a questi 300 euro ho dovuto sottrarre 39 euro.
Per leggere più di un libro a settimana a questo budget mensile devo togliere 100 euro.
Per comprare il National Geographic a questo Budget mensile devo togliere 4, 50 euro.
Per comprare l'Internazionale a questo Budget mensile devo togliere 3 euro x 4. In totale 12 euro.
Evito di comprare un quotidiano per non sottrarre altri soldi.

Insomma, per cose che sono praticamente inutili, ma fanno sì che una persona posso trovare suggestioni al di là delle uscite la sera e dello studio in preparazione degli esami si spendono 150 euro. La metà di un budget mensile. 
E poi bisognerà pure mangiare in quei 30 giorni. 

Volevo andare a vedere qualche anno fa una mostra di Steve McCurry a Genova, ma solo il biglietto per andare costava intorno ai 25 euro, e solo se avevi culo e beccavi un regionale, se no non ne parliamo. Poi uno non ci va.

Quindi oggi sono incazzata. 

La cultura costa e anche se è la scoperta dell'acqua calda, voglio comunque sottolinearlo.


mercoledì 15 luglio 2015

Sapone di Aleppo I LOVE YOU! Prodotti Naturali #2


Oggi faccio la mia prima recensione di uno dei prodotti naturali, il sapone di Aleppo (se volete sapere perché sto recensendo prodotti naturali leggete qui).

Come chi di voi è bravo in geografia o legge qualche volta un giornale avrà capito che questo sapone viene dalla Siria.
Dato quello che sta succedendo in Siria in questo momento, mi sento quasi quasi in colpa a parlare di cose futili tipo prodotti di bellezza, però va beh, il sapone è davvero perfetto e ve lo devo recensire.

Per prima cosa qualche notizia su come è fatto il sapone; sostanzialmente il sapone è composto esclusivamente da olio di oliva e olio di alloro, perché, per chi come me non sapeva, l'alloro fa delle bacche che se pestate e spremute danno un olio con poteri magici.
Si possono trovare saponi di vario tipo e la differenza principale è la concentrazione di olio di alloro che varia da 2% fino a un massimo di 50%. Più olio di alloro c'è più il sapone migliora e combatte le impurità della pelle.
Il mio consiglio è: non partite da un sapone al 50% di olio di alloro, ma piuttosto un buon 16% - 20% dovrebbe bastare (io sto usando quello al 16%) perché se la concentrazione è molto alta fa seccare un po' di più la pelle e può risultare meno delicato.
La cosa fica di questo sapone è che è anche superindicato per chi ha problemi alla cute, come eczemi, dermatiti, psoriasi (se siete uno di questi  chiedete per sicurezza prima al medico eh) e per chi, come me, ha la pelle mista, con molte impurità.

Il processo attraverso cui si produce è pure bellissimo, avevo trovato un video su youtube che adesso non riesco più a recuperare, ma quello che succede è che in Siria ci sono i produttori che raccolgono le olive e le bacche di alloro, le spremono e poi con gli oli ricavati, iniziano il processo di saponificazione (utilizzando idrossido di sodio) e una volta terminato stendono il sapone ancora liquido su dei pavimenti immensi e aspettano. Dopo due giorni il sapone risulta abbastanza solido da poter essere tagliato e gli operai si mettono ai piedi una sorta di ciabatte piatte e larghe di legno, salgono su queste distese immense di sapone e con un aggeggio che sembra un rastrello iniziano a tagliare lunghe colonne di sapone e che poi riducono, con ulteriori tagli, in panetti. Prima di metterlo ad essiccare il produttore imprime un timbro che è sostanzialmente il marchio di riconoscimento dell'azienda.
Quindi ogni azienda araba ha il proprio marchio, come fosse la firma di un artista e se volete essere sicuri che il vostro sapone arrivi effettivamente dalla Siria controllate che abbia un marchio tondo con lettere arabe. Non è che vi dia la garanzia che sia migliore di altri, però per lo meno saprete che è stato davvero importato dalla Siria.
Comunque, una volta che i panetti sono pronti vengono messi ad essiccare per almeno un anno prima di essere venduti.

Gli Arabi, che erano fini esteti attenti alla bellezza del corpo, producono questo sapone fin dall'antichità; pensate che a Babilonia sono state trovate delle testimonianze e il metodo di produzione è rimasto pressoché invariato.
Il sapone è giunto sulle sponde europee a partire dalla crociate quando i crociati avran visto quanto eran belle le donne arabe e avranno pensato di provare a rubare qualcuno dei loro segreti per le povere Europee. Hanno quindi importato il metodo di lavorazione del sapone, hanno cambiato qualche ingrediente et voilà è nato in questo modo il sapone di Marsiglia. Eggià, il sapone di Aleppo è l'antenato del tanto rinomato sapone di Marsiglia.

Ma cosa dovrebbe fare questo sapone magico?
Va beh, se ci credete, in teoria vi aiuta a lavarvi la pelle con un prodotto senza dentro roba chimica e dovrebbe essere più delicato.

Ora vi dico quello che penso io, però facciamo una premessa; è pur sempre un sapone. Quindi non stupitevi se la vostra faccia non diventa di un incarnato meraviglioso senza brufoli e punti neri dopo due giorni che lo usate.
Però, sulla mia pelle ha dato in ogni caso buoni risultati. 
Io ho veramente una pelle di merda, che anche quando faccio lo scrub, perché a volte lo faccio, la pelle appena finito lo scrub sembra proprio bella e pulita e dopo due secondi ritorna brutta com'era prima. Cioè un vero vero schifo. Io non amo molto truccarmi, sopratutto d'estate il fondotinta lo odio e quindi è sempre uno stress perché la mia pelle si presenta in tutta la sua bruttezza.
Dopo qualche utilizzo del sapone di Aleppo la mia pelle non è che fosse cambiata completamente, però l'ho proprio trovata migliorata, più liscia e morbida soprattutto. E dopo un mese che lo uso sono molto diminuiti i brufoletti sottocutanei che avevo sulla fronte, il mento è ancora in una situazione un po' drammatica, ma io sono molto ottimista.
Promosso a pieni voti. Unico neo è che ovviamente secca un po' la pelle, quindi dopo essermi lavata metto di solito due gocce di olio di argan sulla pelle (recensirò anche questo prima o poi).

Qualche consiglio e roba che ho raccolto su internet, ma che non sono riuscita a capire se fossero leggendo metropolitane o meno.
Allora dicevo secondo me per usarlo tutti i giorni meglio che non sia troppo aggressivo, quindi io opterei per un 16% - 20% di concentrazione di olio di alloro. Qualcuno dice che anche di più non da fastidio, quindi forse per chi ha la pelle proprio solo grassa magari con un concentrazione maggiore di olio di alloro ottiene risultati migliori.
Poi da qualche parte ho letto che bisognerebbe tagliarlo a metà prima dell'utilizzo perché ci sono due parti, la parte fuori è più marroncina e quella dentro più verdina e in teoria bisognerebbe mischiarle. Bah, mi sembra strano però visto che tagliarlo non costa niente io ve lo dico.
Qualcuno lamentava anche reazioni avverse a questo sapone, con fuoriuscita di sfoghi e quant'altro. Molto pochi rispetto a chi millantava benefici miracolosi, però evidentemente possono esistere persone che sono sensibili all'olio di alloro. Quindi se per caso vi viene uno sfogo che non avete mai avuto prima, smettete di usare il sapone perché non è normale.

Comunque nel momento in cui ho deciso di comprarlo la mia domanda è stata e adesso dove cavolo lo compro?

A quanto pare la marca più usata è la NOUR, che ha tantissimi saponi (anche liquidi) con concentrazioni di alloro differenti e altri mille prodotti sempre a base di olio di alloro.
Questo è il sito: http://shop.nour.it/ (ho letto tantissime recensioni molto positive sui prodotti di quest'azienda quindi forse deve essere così)

Io personalmente però non l'ho comprato alla NOUR, non so perché, ma ho trovato questo sito: le antiche ricette dei monaci. Il sapone ha timbro della Siria quindi in teoria dovrebbe essere stato davvero prodotto in Siria e ha una concentrazione di alloro del 16%.
Allora in pratica, il sito è gestito da monaci di 4 monasteri diversi, che da un lato danno la possibilità di acquistare dei prodotti che loro vendono nei loro monasteri e che sono frutto di anni e anni di vecchie ricette e ricordi. Infatti in tutti i monasteri c'era sempre un monaco deputato a fare l'alchimista; cercava, raccoglieva, faceva intrugli di erbe medicinali. Queste poi veniva somministrate come rimedi curativi naturali alle persone che vivevano nei dintorni del monastero e non potevano permettersi di cercare un medico. O almeno questo è quello che dicono loro.
Quindi da una parte vendono delle ricette che si sono tramandati negli anni per evitare di farle scomparire e dall'altro si sono messi in contatto con delle ditte a conduzione famigliare sparse per il mondo per ottenere dei prodotti naturali che vengono da paesi lontani. Ed ecco che entra in gioco il sapone di Aleppo.

Ora, trovo molto romantica l'idea di questi monaci chini che cercano di costruire un sito e fanno le ricette in modo tradizionale, non so quanto sia vero. Però io ho comprato tutti i prodotti che vi recensirò e di cui ho parlato nel post precedente da loro.
Sono stati velocissimi nella consegna (24h)
Sono stati gentilissimi nelle mail di conferma del mio ordine
Sono stati così carini da mettermi un santino edizione illimitata nel mio pacco! questo cosa mi ha fatto davvero morir dal ridere, volevano indottrinarmi.
E i prodotti sembrano davvero buoni. Io ormai sto usando tutto da un mese e mi trovo molto bene.
Ah, io non sono cattolica quindi la scelta del sito da cui comprarli non è stato minimamente dettato da un'influenza religiosa.

Infine, non posso assolutamente fare paragoni tra le antiche ricette dei monaci e la Nour, ma mi sento di consigliarvi in ogni caso quest'ultimo.

Baci, Baffo


sabato 11 luglio 2015

Bio o non Bio, questo è il problema. Prodotti Naturali #1

Piccola premessa: io odio chi usa la parola Bio. 

Sai ho comprato uno shampoo bio. Ho comprato delle ciliegie bio. L'hotel in cui sono andata è fatto di legno bio. Le uova di pecora afghana che sto cucinando sono bio. Le bacche di goji per cui ho speso 20euro sono bio. Bravi, ma anche chissene.

Odio quando cerco le ricette online e leggendo la lista degli ingredienti c'è scritto che sono bio. Cioè che siano fragole bio o fragole non bio, sempre fragole sono. Lo deciderò io se voglio spendere di più per avere delle fragole bio, o no? Sono contenta che usi prodotti bio, ma evita di rimarcarlo nelle tue ricette online. Per favore. 

Odio ancora di più chi usa il termine Bio in contrapposizione a quello di OGM. Perché non sono due contrari. Vabè, sto divagando troppo, se siete nella categoria amanti del Bio non vi offendete.

Prima ho esagerato, io non odio i prodotti bio di per sé, figuriamoci, ma la faccia e il tono delle persone quando dicono bio. Allungano il collo, ti guardano negli occhi, ti giudicano, e dicono Bio con un tono di pietà e rimprovero insostenibile.

Ecco perché mi sono sempre tenuta alla larga da ogni cosa avesse un sovrapprezzo perché appartenente alla categoria Bio. Soprattutto da tutto ciò inerente alla cura del corpo e ho passato la mia esistenza a usare le cose peggiori che potessi. 

Quindi oggi vi voglio parlare di prodotti naturali. Naturali, non bio.

E quale sarebbe la differenza, cara? i prodotti biologici contengono quasi esclusivamente (intorno al 90%) ingredienti che sono derivati da colture biologiche, ma che sono trattati chimicamente. I prodotti naturali contengono invece prodotti proveniente dal mondo naturale, animale o vegetale o minerale che sia, che però non subiscono trasformazioni chimiche.  

Tutto è iniziato qualche giorno fa quando mi sentivo davvero brutta, ma proprio orripilante. Avevo la pelle secca e tirata, brufoletti sotto cute, capelli crespi e grassi allo stesso tempo; insomma, ero veramente un essere a metà tra una donna brutta e un una donna davvero brutta. Ero anche disperata. Perché circa tre settimane prima avevo speso una cosa come 50 euro dall'erbolario per comprare una serie di creme e cremine che, in teoria, avrebbero dovuto avere il potere di farmi trasformare da ranocchia a principessa; promesse ovviamente non mantenute: dopo essermi spalmata in faccia tutte le sere una crema verde dalla puzza insopportabile i bubboni sulla mia faccia sembravano quintuplicati, per non parlare della pelle del corpo e dei capelli. Una debacle su tutti i fronti.

Allora mi sono detta, dai Baffo perché non cerchiamo su internet qualche cosa di naturale che magari cura tutto quello che c'è di curabile nel tuo aspetto fisico?

E da allora mi si è aperto un mondo, un mondo meraviglioso quanto difficile ed enigmatico.

Non sapevo nemmeno cosa cercare, sapevo che non volevo il Bio, se dovevo iniziare dovevo farlo per bene, solo prodotti naturali. E volevo anche sapere che cosa cavolo mi ero messa addosso per anni visto che quelle sostanze si stavano palesemente rivoltando contro di me. 

Ho trovato una serie di cose interessanti che adesso vi spiego (sono sicura sappiate già tutto, ma se per caso non fosse così avrete qualcosa da consultare),

1) Ogni prodotto cosmetico ha scritto da qualche parte l'INCI. L'INCI, dove INCI sta per International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, è sostanzialmente una lista di tutti gli ingrediente che sono presenti all'interno del prodotto. Gli ingredienti sono scritti in ordine di concentrazione con il primo della lista che è presente in concentrazione maggiore e da quello si va a scalare. 
Ovviamente non sono indicate le concentrazioni, peccato.

In Europa viene usata in tutti i paesi, ma anche in molte altre zone del mondo la aziende di cosmesi hanno introdotto l'utilizzo dell'INCI.
Ovviamente è stato creato a tutela del consumatore che, in questo modo, può sapere quali ingredienti ci sono all'interno della cosa che sparpagliare sul corpo.

Ora prendete una crema che avete vicino, cercate l'INCI e leggetelo. Ci capite qualcosa? Nemmeno io. Ecco però che internet ci viene in aiuto: andate sul biodizionario (un'istituzione a quanto pare), digitate l'ingrediente che non conoscete e voilà saprete se è bene o male. Due pallini rossi vuol dire che l'incarnazione del male, nel caso non si capisse. Quindi se il primo ingrediente della vostra crema ha due pallini rossi al biodizionario dategli fuoco.
L'INCI è stata la mia prima scoperta.

2) A quel punto ho scoperto qualcosa su quegli ingredienti che sono visti come la reincarnazione di satana.
Sono sostanzialmente tutti quelle cose che quando te li metti addosso ti senti la pelle bella e tenera e dopo dieci minuti diventa più secca di prima. Modificano i meccanismi fisiologici della cute (o del capello, o dell'unghia dell'alluce) per togliere lo sporco e renderla in apparenza più bella, ma, SPOILER ALERT, non è così: in realtà ti rovinano e ti rendono più brutta. Ti verrano le rughe e la pelle da nonna prima.
Quindi non usate: tensioattivi, derivati dal petrolio, siliconi e una serie di altre cose.
Leggete; qui è spiegato molto meglio di come farei io.

3) La mia terza scoperta è stata tutte le mie creme e balsami comprati al supermercato avevano tipo 500 ingredienti e altrettanti pallini rossi. In pratica ho fatto la guerra per anni ai miei capelli e alla mia pelle. Buono a sapersi, meglio tardi che mai.

4) La quinta scoperta è stata che quegli stronzi dell'erbolario NON mettono l'INCI sulla boccetta del prodotto, ma probabilmente (spero, ma non lo so) sulla confezione in cartone che finisce dopo trenta secondi nella pattumiera, quindi, ovviamente, non ho potuto controllare cosa ci fosse nei loro prodotti; cruelty-free, non testati sugli animali e soprattutto consigliati dal WWF.
Il panda del WWF ringrazia.

5) Dopo aver constatato che ho trattato le mie cellule epiteliali come di solito tratto le zanzare che mi entrano in casa (uccidendole) ho deciso che forse avrei dovuto cercare qualcosa le aiutasse invece che qualcosa che le bruciasse una ad una.

6) Qui è iniziato letteralmente il delirio. Sono stata su internet una giornata e non ho capito cosa dovrei usare per essere bella. Sembravo la matrigna di Biancaneve che guarda invece dello specchio uno schermo del pc e chiede "schermo, schermo delle mie brame chi è la più bella del reame?" "non tu sfigata, perché non capirai mai quale prodotto devi comprare"

7)Dopo internet, che era davvero un inferno, finisco su youtube e lì proprio la situazione diventa ingestibile. Avrei voluto diventare il capo assoluto del mondo, colei che controlla tutti, per istituire una dittatura e decidere chi può e non può mettere video su youtube. Ho scoperto un mondo a me sconosciuto. Ragazze che parlano dicendo appunto ogni tre parole e sporgendo all'infuori le labbra a culo di gallina mentre ti spiegano come fare l'henné. Ma non quale marca di henné comprare, o una serie di altre informazione che potrebbe essere utile. No, loro ti come preparare l'intruglio che ti metti in testa. Versano la polvere in una ciotola e iniziano a dire appunto che devi comunque iniziare a mescolare - labbra a culo di gallina - perché appunto devi fare in modo di scioglierlo l'henné, perché non si possono mettere i grumi in testa. Ma dai? Cosa ci sarà mai scritto sulla busta dell'henné? Diluire con qualche cucchiaio d'acqua. Chi ha un'intelligenza anche un po' al di sotto della media ci arriva e io non ho nessuna voglia di vedere te che mischi per dieci minuti una polvere in una ciotola e mi spieghi come metterlo in testa. Quello lo puoi fare anche in tre secondi. Va beh tralasciamo.
Anche con youtube non sono arrivata a nulla, a parte che forse per i capelli grassi dovrei fare una maschera con lo yogurt e l'aceto di mele cotogne raccolta in Trentino. Mele bio ovviamente.

8) Poi ho avuto un'illuminazione, anzi due; mia mamma che mi dice che le sue amiche indiane si sono rovinate i capelli quando sono venute in occidente e hanno smesso di usare i loro prodotti tradizionali e mio nonno che mi dice che le donne marocchine avevano capelli e pelle bellissime.
E allora cerco qualche prodotto della tradizione marocchina o araba non ricordo. E non so quale parola sia stata la mia salvezza, ma Dio mi ha fatto arrivare sul blog diario di una snob.
E precisamente sono atterrata in un articolo bellissimo che spiegava come fare l'hammam in casa, ma soprattutto cosa usare. Ho letto l'articolo e dopo due secondi ho cercato dove ordinare tutte quelle belle cose.

E le seguenti belle cose sono:
 - sapone nero
 - ghassoul
 - olio di argan
 - sapone di aleppo

Praticamente queste sono le cose che userò da qui all'eternità per avere una pelle che, se toccata, non sembra una grattugia per il formaggio. O una buccia d'arancia.

Ho deciso che posterò un articolo per ognuno di queste meravigliosi salvatoridipelle e vi spiegherò non come usarli, ma perché usarli.

Grazie internet che mi hai fatto scoprire certe meraviglie e grazie globalizzazione per far sì che dei prodotti così meravigliosi, che hanno utilizzato le donne arabe per secoli, siano potuti arrivare fino alla mia stanza.

baci,
Baffo

PS: nuova etichetta ilpulcinoBio per questi articoli, non ha senso lo so, ma fa terribilmente ridere. Per lo meno a me.

venerdì 10 luglio 2015

Un Vestito al Giorno Toglie il Medico di Torno

Soprattutto se si tratta di vestitini che sembrano vintage e hanno stampe baffute, con gattini, squali assassini, macchine da scrivere e teste di cervo impagliate.





(quando non posso dare parole, ma solo immagini)



giovedì 9 luglio 2015

That Awkward Moment, in cui ti rendi conto che il tuo idolo liceale era proprio cretino

Ieri sera ho visto The Doors, il film di Oliver Stone su Jim Morrison. E l'unica cosa che riuscivo a pensare era quanto fosse un film stupido e insulso. E mi sono sentita vecchia, terribilmente vecchia.



Spieghiamo meglio.

Immagino voi sappiate chi sono i The Doors, nel caso vergognatevi, almeno un po' e date un occhiata quiquiqui e qui.

 Comunque, i Doors erano il mio gruppo preferito al liceo e avevo una vera ossessione per Jim Morrison. Oltre a sapere a memoria tutte le loro canzoni e poesie, avevo visto documentari, registrazioni e letto la sua biografia.
E ovviamente avevo visto il film di Oliver Stone che mi era sembrato meraviglioso. Ma così stupendo che per un anno l'avrò visto almeno una volta ogni tre mesi. Cioè ero proprio impazzita.

Quindi ieri sera in una sorta di revival adolescenziale ho deciso di rivederlo, ed è stato un male. Avete presente quella sensazione che si prova dopo che rivedi un tuo ex di cui eri innamoratissima e ti rendi conto che oggettivamente al posto del cervello ha un grande buco nero che non può proprio essere riempito. Ecco. La stessa cosa.

Mentre guardavo il film che mi aveva fatto innamorare ormai otto anni fa pensavo che avevano tutti il cervello inceppato dai troppi acidi che si prendevano.


Sia chiaro, non criticherei mai Jim Morrison perché la ragazza quindicenne che è in me, non potrà mai ammettere che invece di farsi di acidi dalla mattina alla sera, bere, fumare, pippare coca, farsi di eroina e morire a 27 anni forse era meglio che andasse a lavorare.
Non potrò mai ammetterlo, in fondo rimane ancora un po' il mio poeta e il mio mito e bisogna rimanere fedele almeno a qualche idea nella vita.
 Però il film, il film proprio no. 
Chiaramente già la prima volta che avevo visto il film mi ero documentata sulla sua accuratezza e aderenza con la realtà e mi ricordo che avevo letto di critiche sulla ricostruzione del personaggio di Jim Morrison, però quando l'avevo visto mi era piaciuto lo stesso tantissimo.
E mi ero innamorata del Val Kilmer che faceva Jim Morrison.

Ieri ho pensato che i personaggi fossero davvero uno più stupido dell'altro.
Cioè Val Kilmer/Jim praticamente sembra un ubriacone pazzo per tutto il film.
Beve sangue, si fa di acidi, lancia oggetti si appende alle finestre minacciando di buttarsi, cammina su cornicioni e vede sciamani indiani ovunque; parla di vita, morte, universo, porte della percezione, poesie in una maniera così banale che risulta quasi comico. 
I dialoghi sono penosi, "mi sento un tutt'uno con l'universo" "Io invece penso che sia la morte la cosa che ci avvicina di più alla vita" "io sono il Re Lucertola" "a me piace il pollo" "che coincidenza anche a me piace il pollo" "io preferisco l'agnello" "forse ti piace di più l'agnello perché hai problemi con tuo padre" ecco più meno il tenore è questo.

Per di più quando ci sono i concerti Val Kilmer/Jim si agita sul palco sembrando una mantide religiosa in calore. Non è bello, è solo ridicolo. 

Una vera pena, in due ore di film hanno ucciso il mio idolo. Perché sottolineiamolo bene, Jim Morrison non era come descritto nel film, ho letto tutto quello che si poteva leggere e quindi lo so. 
Sostanzialmente Oliver Stone ha costruito un mito, cancellando la persona. Bravo! I film si fanno proprio così.
Però quando ero in seconda liceo, tutto ciò mi era parso stupendo, invece adesso mi sembra davvero così stupido che vorrei tornare indietro nel tempo e darmi uno schiaffo.

Quindi la morale é: mai, mai, mai, MAI, rivedere un amore di gioventù, ti renderai conto di quanto
fossi stupida anche tu, e sopratutto non guardare questo film.







mercoledì 8 luglio 2015

Meglio Uomo o Donna? pensiero scaturito da un trauma infantile.

Oggi ho deciso di parlarvi di uomini e di donne e più precisamente se sia meglio essere uomo o donna.

E questo pensiero deriva da un trauma infantile.
Quando ero piccola, passavo le giornate dal mio nonno di campagna. Che era la persona più fica che conoscessi, ma subivo traumi continui perché mio nonno non mi faceva fare alcune cose, che potevano fare SOLO i maschi. 
Tipo sparare. Sì, non guardatemi male, il passatempo preferito di mio nonno era andare a caccia e quindi nei pomeriggi estivi tentava di istruire uno dei miei cugino ad usare un carabina per sparare ai piccioni.
E nonostante i miei lamenti e il fatto che mio cugino fosse più piccolo e totalmente incapace di prendere la mira mio nonno non mi ha mai dato in mano il fucile.
Perché è una cosa da maschi.
E tu non sei abbastanza forte per tenere il fucile.
Ma anche io voglio sparare.
No è da maschi.
Allora voglio essere un uomo.

Da quel momento, io ho deciso che il genere femminile mi faceva schifo e mi sono vestita da bambino fino alle medie. Certo, non è che fosse una presa di posizione veramente seria, contando che per un po', da piccola, continuavo a dire di voler essere Tarzan e mi arrampicavo su ogni albero che vedevo, quella di diventare un ragazzo è stata presa dai miei genitori quasi con sollievo, in fondo non avrei più rischiato di spaccarmi la testa cadendo dalla cima di una conifera.

Quindi oggi vi proporrò i pro e i contro dell'essere donna o uomo.

La Donna  è oggettivamente più bella da vedere di un uomo e per di più può contare su make up. Nel periodo più buio dell'adolescenza quando la faccia sembra una distesa di crateri lunare, la donna, può sempre rimediare mettendo quintali e quintali di fondotinta. L'uomo, non ha scampo deve portare con fierezza la sua faccia piena di foruncoli e ovviamente decide di nascondersi passando le gioventù in casa a giocare alla play.

 Donna: 1 - Uomo: 0

L'uomo è come il vino, migliora con l'età.
Ecco questa è una delle cose più ingiuste in assoluto. Perché, io mi chiedo, un sessantenne uomo più invecchia, più acquista fascino e una donna più invecchia, più acquista rughe. Non è giusto. Quasi quasi mi metto a difendere la chirurgia estetica e il botulino.

Uomo: 1 - Donna: 1

La Donna deve depilarsi. Qui bisognerebbe dare cinquecentomila punti all'uomo e cinquecentomila euro alla donna. Ligabue (sì, citazione di basso profilo, lo so) cantava "se per ogni sbaglio avessi mille lire, che vecchiaia che passerei".  Ecco, le donne  dovrebbero cantare "se per ogni ceretta avessi cinque euro, diventerei miliardaria."
Poi ci sono anche uomini che si depilano, ma senza offesa quelli dovrebbero essere piazzati nella categoria ibridi stupidi che decidono di sottostare a una sofferenza immane senza una ragione specifica.

Uomo: 2- Donna: 1

Il grasso è bello, ma solo per le donne! Dai ragazze, è vero, a volte passiamo momenti tristi a dire che dobbiamo stare attente alla prova costume però in fondo in fondo il grasso è bello. Come si fa a non amare un bel culetto burroso e dei bei fianchi morbidi? Nelle donne. Negli uomini, insomma.

Donna: 2 - Uomo: 2

Gli Uomini perdono i capelli. Ecco voi immaginate, i venticinque anni, le donne sono in fiore. Stanno entrando in quell'età meravigliosa in cui si è finalmente donne, belle, senza rughe, con un corpo giovane.
Insomma il meglio dei nostri anni, ci guardiamo allo specchio e ci meravigliamo che quel rospo di qualche anno prima si sia trasformato in un vera meraviglia della natura. 
L'uomo si guarda allo specchio, abbassa la testa e controlla che i capelli ci siano ancora. Poveri, uomini quando noi sembriamo delle dee scese in terra, loro iniziano a perdere i capelli.
E si vedono i ragazzi che prima avevano delle capigliature che ti facevano scendere la bava dalla bocca, e ora sono completamente tosati. Che poi si sa, l'uomo pelato deve essere macho per riuscire bene e non è che tutti gli uomini siano lo siano.

Donna: 3 - Uomo: 2

Gli uomini non hanno le mestruazioni. Noi povere donne, dobbiamo subire dolori alla pancia per anni, per non parlare del dolore del parto mentre gli uomini stanno lì a godersi una pancia senza dolore. Per non parlare di quando entriamo in menopausa, e le scalmane e la pelle invecchia, che palle.

Uomini: 3 - Donne: 3

Oddio siamo pari.

L'ultimo punto è il più importante. E mi sa che stravincerà la donna.
Riguarda il sesso.
Le donne hanno, oggettivamente, più facilità a fare sesso.
E questo è meraviglioso.
Se per caso una donna, una sera decide che deve assolutamente trovare uno da portarsi a letto ha più o meno il 100% di possibilità di riuscita.

L'uomo se fa la stessa cosa ha probabilmente l'1% di possibilità.

Non che questo dipenda strettamente dall'avvenenza della donna in questione, ma piuttosto dal fatto che il 99% degli uomini single ha voglia di fare sesso, e pure il 50% (dai siamo buoni) degli uomini fidanzati ha voglia di fare sesso.
Quindi per la donna è molto facile scegliere il pesce adatto nell'acquario.

Mentre gli uomini corteggiano, offrono da bere, offrono cene, e hanno comunque possibilità molto più basse di riuscita perché di solito le donne usano il cervello per ragionare, a differenza degli ometti, anche dei migliori.
Quindi, voilà, ultimo punto per noi!
Possiamo fare sesso quando e dove e con chi ci pare. WE'VE GOT THE POWER!!

Quindi in ultima analisi. La Donna batte l'Uomo per 4 a 3!

Ciao donne!

PS: nessuno si offenda, è un post stupido basato su luoghi comuni.