sabato 27 giugno 2015

Di oggetti e affetti

Oggi un post veloce, con un profumo di giorni passati e un po' di malinconia.

Oggi ho letto la rubrica che Elasti tiene su D di Repubblica. 
(Non so se la conoscete, ma è veramente simpatica. Ha anche un blog in cui racconta scorci della sua vita con una scrittura molto piacevole e mai scontata. Se volete qui c'è il suo blog).

Parlava di un fotografo che ha raccontato storie attraverso scatti di oggetti che, se per lo spettatore distratto non erano più che un semplice pettine, una coperta, una bambola, avevano invece una forte valenza simbolica per i proprietari.

Avete presente quando sentite un profumo e senza farlo apposta un ricordo entra prepotentemente nella vostra testa? Ecco, praticamente succede lo stesso anche con gli oggetti. Provate a pensarci, ognuno di noi ha un qualche oggetto a cui si affeziona morbosamente e l'oggetto in questione perde la valenza di utilità per acquisirne una affettiva. 
E questi oggetti in qualche modo racchiudono una piccola parte della nostra storia. 

E allo stesso modo noi tendiamo ad associare anche alle persone che ci sono vicine degli oggetti che, nell'immagine mentale che abbiamo di loro, li definiscono più di tante parole.

Quello che voglio fare oggi è semplicemente una lista, di quegli oggetti che per sempre resteranno legati a delle persone importanti della mia vita.

In ordine sparso;


Una sigaretta, di quelle sottili che sembrano appartenere ad anni passati, è l'oggetto che più mi ricorda mia madre, perché è l'unica che conosco che le fuma e perché per me casa vuol dire trovare nel posacenere proprio quelle sigarette .






Una bottiglia di Cinar, che, per chi non lo sapesse, è un liquore a base di carciofo, sempre sarà legato a mio nonno, che dopo cena si piega e fruga in una dispensa per trovare quel suo liquore preferito e cerca senza risultati di farmelo assaggiare.

Un pettine,  è invece inequivocabilmente legato all'altro nonno, perché lo teneva sempre nel taschino della giacca e quel gesto di passarselo nei capelli è il ricordo più dolce che ho di lui e che più mi manca.


Un rossetto chiaro, quasi bianco, sarà sempre mia nonna. Perché quando la vedevo da lontano, alta, con i capelli biondi raccolti in uno chignon e le labbra con quel rossetto, che risaltavano più chiare della pelle, la trovavo stupenda. Quel rossetto color carne, era per me il simbolo dell'eleganza e della bellezza.








Un pacchetto di tabacco giallo e infinite sigarette fumate è il ricordo del mio primo amore.

E una camicia azzurra, di lino leggera è legata al mio uomo. Perché non è mai stato tanto bello quanto quei primi mesi estivi, sempre con quella camicia addosso, che indossava solo per me. Perché sapeva che adoravo quell'azzurro cielo abbinato alla sua pelle scura e ai suoi occhi neri.


Una vecchia vespa col carta da zucchero è invece il mio migliore amico, quando la vedo parcheggiata in qualche angolo della città so che lì vicino si trova anche lui. È il ricordo dei pomeriggi infinitamente lunghi del liceo e di tutti i bigliettini che gli lasciavo incastrati sul volante per farglieli trovare quando ripartiva verso casa.








Una pelliccia scura e folta è il ricordo dell'altra nonna e dei suoi abbracci caldi in cui mi tuffavo da piccolina per accarezzare quel pelo morbido. Quando la vedevo per strada,  sembrava scomparire in quella nuvola di pelo e pensavo che nessuno avrebbe potuto immaginare quanta forza si nascondesse in quel corpo minuto in apparenza così fragile. E pensavo che avrei voluto tanto assomigliare a quella donna così piccola e intelligente.

Non so quale oggetto mi possa rappresentare, ma penso molti, tanti quante sono le persone che ho incontrato. Per mia madre è forse la coperta in cui mi rintanavo da bambina, per mio padre sarà quel primo disegno che gli ho fatto e per i miei amici saranno degli oggetti che mi hanno accompagnato in questi anni

E voi? Quali sono gli oggetti che nel vostro immaginario legate alle persone care?


Saluti e baci

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