giovedì 18 giugno 2015

In Difesa dell'Amore

Ho deciso che finalmente farò il mio primo post serio.

In particolare quello di cui voglio scrivere riguarda - udite udite - le relazioni amorose. 
Dovete sapere che, mio malgrado, sono sempre stata eletta come grande confidente sentimentale da amici e amiche. 
Non che non mi faccia piacere, per carità, ma a volte sapere che l’ultimo fidanzato della mia amica, Tiziobarbuto, l’ha tradita con Tipanerdcongliocchialispessi non equivale alla conversazione ideale che avrei voluto avere nella mia pausa studio. Soprattutto quando vorrei dirle che dovrebbe solo ringraziare Tipanerdcongliocchiali perché insomma, ma avevi dei cetrioli sugli occhi e una scimmia che ballava l’hula hoop nel cervello quando hai scelto Tiziobarbuto? 

Ma il punto è; dopo anni di esperienze personali e altrui, anni di conversazioni interminabili tra banchi di scuola, pianti in squallidi bar, viaggi in treno, presenze e assenze ho pian piano delineato la mia personale visione dell’amore. Come immagino d’altronde sia successo un po’ a tutti. 

Quindi vi parlerò di alcune mie considerazioni, prendendo spunto da un articolo che mi ha fatto molto riflettere. 
Scritto da Silvia Avallone, tra post su facebook e quant’altro ha rimbalzato per qualche tempo in rete.
(Comunque per chi non lo avesse letto, lo trovate qui)

Dunque, l’articolo. 
Sostanzialmente l’autrice fa un’apologia dell’amore maturo.
Per intenderci quello fatto della quotidianità che si vive tra un mutuo per la macchina, una vacanza con la suocera e delle noiosissime cene con i colleghi di lavoro del fidanzato, che magari parlano pure tutta la sera di calcio.
E nel fare questo, distrugge l’amore adolescenziale definito un’illusione, una menzogna.
Trovo bella l’ultima parte sulla descrizione dell’amore maturo e in parte mi ci rivedo molto, ma non sono d’accordo con la prima.

Trovo molto irritante il modo in cui alcune persone si affannano a determinare sempre cosa è meglio decostruendo un passato vissuto. L’amore adolescenziale è meraviglioso, è vorace di emozioni e di passioni non si cura degli altri ed è fondato su uno guardo sprezzante verso chi non ha la fortuna di viverlo.
Sono stata molto innamorata quando ero una sedicenne ed è stato indimenticabile e intenso e spensierato. E' la fortuna di essere ragazzi e pensare di avere la verità tra le mani.

L’amore è uno, ma cambia il modo in cui è vissuto nelle diverse stagioni della vita, ma è sempre intriso di bellezza.

Sono innamorata anche ora, che sono più matura. Di quel tipo di amore descritto nella parte finale dell’articolo. 
Fatto di pianificazione, di piccole tenerezze, di una felicità meno apparente, ma più calda e pervasiva. 

La verità è che, secondo me, più che complimentarsi con sé stessi per aver capito cos’è l’amore bisognerebbe chiedersi come riuscire a non farsi mangiare dalla vita, da quei mutui sulla macchina, da quelle vacanze con la suocera. 
Come fare a non arrivare a sessant’anni scoprendo che non si ha più niente da dire, nulla da condividere e che le parole non dette hanno soffocato l’amore.

Quindi se qualcuno mi chiedesse, di cosa è fatto l’amore, risponderei; di piatti non lavati, di serate in tuta e capelli sporchi, di un letto più grande in cui abbracci un tempo serrati si fanno più laschi.

Però c’è una cosa che lo accomuna a quello adolescenziale. C’è una cosa che definisce l’amore di qualsiasi età. Ed è la speranza.  

E cos’è la speranza se non un’emozione, la forma più pura di un’emozione? Un desiderio bruciante e vorace? Cos’è la speranza se non la forma più alta di suspence letteraria? Quella su cui si potrebbe scrivere un romanzo.

E l’amore per me è la speranza di arrivare a leggere nell’ultima pagina del mio libro che ci saremo riusciti. Che saremo seduti uno di fianco all’altro a guardare la vita passata che ci ha unito. E mentre gli accarezzerò dolcemente la guancia scura con una mano grinzosa  penserò ‘che meraviglia è stato passare gli anni della mia vita con te’.



Concludo con una citazione dal film YOUTH di Sorrentino, in cui un vecchio Harvey Keitel ribatte a un'affermazione di Michael Caine.


“HO PERSO I MIGLIORI ANNI DELLA MIA VITA TU HAI DETTO CHE LE EMOZIONI SONO SOPRAVVALUTATE, MA è UNA VERA STRONZATA. 
LE EMOZIONI SONO L'UNICA COSA CHE ABBIAMO"



E vi lascio anche con una canzone di Dalla, Henna a cui sono particolarmente legata. Qui trovate la mia versione preferita, live nell'ultimo tour insieme a De Gregori.

Saluti e a presto

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