E poi succede che un giorno qualunque esci di casa per andare a prendere un regalo a una tua amica.
E decidi di dirigerti al vivaio più vicino perché ti piacciono i cactus e quindi hai deciso che gliene regalerai uno.
A chi non piacciono i cactus?
Stanno lì, immobili e spinosi, te li puoi dimenticare per secoli; quando è inverno vanno in letargo come gli orsi e quando ti ritornano in mente te li ritrovi ancora là, tendenzialmente vivi (il che è un gran vantaggio se non hai il pollice verde, ma tendi a far morire qualsiasi altra pianta che provi a coltivare).
Sono sempre stata appassionata di cactus e ogni volta che sono indecisa su un regalo da fare, vado sul sicuro e compro una pianta grassa.
Sia detto per inciso, non sono una vera maniaca, cioè non so distinguerne le specie, so vagamente che probabilmente cactus è un termine inappropriato e bisognerebbe chiamarli succulente.
Però mi piace tenerli nella mia camera e sentirmi un po' nel far-west quando nel caldo afoso dell'estate vedo che mentre io rischio di morire disidratata loro prosperano felici.
Uno dei regali che mi è piaciuto di più fare è stato un bel cactus tondo con spine fitte e robuste che, chi che me l'ha venduto, ha detto chiamarsi "cuscino di suocera". Inutile dire che il nome ha riscosso molto più successo del regalo in sé.
In ogni caso, esco di casa, vado al negozio speranzosa in un nuovo cactus con un altro nome pittoresco e vedo una cosa meravigliosa.
Sì, avete capito bene, è un miniananas, un ananasbaby
C O N I B A F F I ! ! !
"Dopo gli uomini coi baffi e le donne con i baffi, ecco a voi, ladies and gentlemen, anche gli ananas coi baffi !"
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